Una delle complicazioni della lingua inglese, in sé non ostica, è la regola dell’ordine degli aggettivi. Al riguardo un madrelingua non studia nessuna regola, lo sa senza sapere di saperlo, gli viene naturale come respirare. Per tutti gli altri c’è la regola da imparare, poi bisogna avere l’inglese sempre nelle orecchie e parlarlo in continuo.
L’aggettivo precede sempre il sostantivo, ma quando vi sono più aggettivi da collocare, questi non vanno messi a casaccio bensì in questo ordine imprescindibile: 1) Opinion, 2) Size, 3) Age, 4) Shape, 5) Colour, 6) Origin, 7) Material, 8) Purpose, + noun. È la regola o formula OSASHCOMP (Mark Forsyth, The Elements of Eloquence: Secrets of the Perfect Turn of Phrase).
Una mattina presto di pochi giorni fa, allacciandomi le Mizuno per andare a correre mi è andato lo sguardo sul post-it che avevo attaccato alla libreria per ripassare e avere sempre sotto gli occhi la OSASHCOMP. Dato che in un anno non mi è servito a nulla, ho giocato con la regola applicandola alle mie scarpe:
OPINION: indispensable
SIZE: 38
AGE: 1 year
SHAPE: wavy
COLOUR: pink, purple, white and grey
ORIGIN: japaneese
MATERIAL: X10(carbon rubber)-TPU-SR Touch-EVA foam-Airmesh made
PURPOSE: running
noun: shoes
Le Mizuno sono le mie devote compagne di vita. Le uso per la dance-aerobic: sono concepite per il running, ma anche in questo campo mi danno il loro supporto in maniera impeccabile. Le uso per quelle mezze ore di corsa che spargo durante la settimana; mezze ore edificanti, durante le quali mi sento su una dimensione terrestre che chi non corre non può conoscere. Queste scarpe le tratto in maniera estremamente rispettosa ed esclusiva. Ne ho un paio più vecchio che uso per gli esercizi statici di tonificazione, per i quali non ho bisogno di ammortizzazione perfetta.
Per correre non mi vesto da professionista (a parte le scarpe). Attualmente, alla fine dell’inverno, ho una tenuta composta da indumenti di provenienza disparata, che indosso ogni volta nello stesso liturgico ordine : 1) reggiseno sportivo, 2) maglia a maniche lunghe, 3) calzini+calze termiche di lana, 4) Mizuno, 5) shorts da basket lunghi fino al ginocchio, 6) felpa con cappuccio, 7) cappello di lana cui tiro sopra il cappuccio della felpa, se c’è sole 8) occhiali (e questo sarebbe RMcCMPFC(O)).
Correre è non mollare, è impegnarsi, ma anche imparare a fare un passo indietro, imparare a fermarsi, ad ascoltarsi. È un lento, amorevole lavoro di calibrazione. Ci sono corse forzate, corse pensierose, corse senza pensiero. Corse trasognanti, corse rimuginanti, corse rilassate, corse che spaccano il mondo, corse che mi spaccano.
Ho provato a correre con la musica ma non andava; la musica, indispensabile per la dance-aerobic, durante la corsa mi passava sopra. Esisteva troppo solo lei e faceva scomparire il più bello. Voglio correre ascoltando il sudore e il paesaggio.




Bibliografia
https://insider.mizunousa.com/2016/01/05/the-history-of-mizunos-famed-runbird/
https://screenrant.com/things-you-did-not-know-about-wile-e-coyote/