Un altro nome del grande squalo bianco è carcarodonte (da κάρχαρος kárcharos, “aguzzo” + ὀδούς, ὀδόντος, odóus, odóntos, “dente”).
Sarebbe un buon nome per le zanzare tigre, che, da come pungono, sembrano aver sviluppato i denti. Persino al Dalai Lama, dopo una nottataccia, è venuta la tentazione di farle fuori. Le ha definite delle ingrate. Sarebbe un nome appropriato anche per quegli insetti che io chiamo gli inesistenti. Pungono, lasciano bolle tipo varicella ma non si sentono e non si vedono mai. Non ho la minima idea di che aspetto abbiano. Sono come fotoni, ma con i denti aguzzi. Oppure si potrebbe chiamare carcarodonte un ciclone di caldo inenarrabile.
Riguardo l’argomento cambiamenti climatici, gli scienziati si dividono in due categorie. La maggioranza ritiene che l’attività umana abbia molto a che fare con essi. La minoranza ritiene che siano un fenomeno ciclico e naturale. Non sia mai una dittatura della maggioranza! Spulciando qua e là tabelle e leggendo articoli di scienziati delle due diverse fazioni, ogni volta sembra credibile l’una o l’altra posizione. Nel corso del mio breve excursus tra opinioni di esperti, vengo a sapere che Antonio Zichichi è dalla parte della minoranza contraria all’impatto antropico sul clima, ed è a quel punto che protendo fortemente verso l’altra parte. Non sia mai una dittatura della minoranza!

Ovviamente, se le cause sono principalmente umane, le soluzioni dovrebbero essere su grossa scala, globali. Non mi pare aria. Negli ultimi tempi, la parte di scienziati della minoranza è cresciuta, e la scienza non è così neutra come si potrebbe pensare.
A me le soluzioni da decrescita felice o la gente che si fa il sapone in casa, si cuce i vestiti e si coltiva tutto ciò che mangia mi fa venire il mal di pancia. E certo, una come me che ha succhiato il consumismo insieme al latte (artificiale, non cito la marca), è da botte piena e moglie ubriaca. E poi vallo a dire ai paesi in via di sviluppo, ti rispondono “e che solo voi vi siete potuti dare alla gozzoviglia e alla smodatezza comportandovi da squali con noi? No cari, ora tocca anche a noi.” Sarebbe come dire a me che porto quel c…o di tablettino Google anche in bagno, e ora, un mese di digital detox! Udioo. Che pensieraccio. La vita senza di lui sarebbe troppo lunga e avvilente, è più di un quinto arto, è un’estensione del Me.

Dopo decenni di consumismo, mi faccio i detersivi in casa, cosa che sarà oggetto di un prossimo post, ma non vuol dire che non faccia shopping alla grande, mentre le star della scienza discutono…
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Però mi sento in colpa… 🙂
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ma è normale, infatti dico che i rimedi devono essere in grande, anche perché per farsi tutto da soli bisogna avere tempo. Scegliere marche “etiche”, intanto, si può fare. Aspetto il tuo articolo sui detersivi allora
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