1 Ho rubato l’estate migliore possibile.
Ho corso rischi più o meno bilanciati. Ho tolto la mascherina in più di un’occasione, quando sarebbe stato saggio, prudente, non farlo.
Nel ruolo della fustigatrice non mi ci ritrovo. Eppure ho sempre continuato a non sopportare la congrega di minimizzatori, negazionisti e no mask. Una sparuta minoranza ormai, 2 su 10 italiani a quanto pare, davvero fastidiosa. C’è certo in loro un inopportuno (che magnanima) compiacimento nel fare ad ogni costo la pecora nera.
Non è che a me dia gusto guadare in museruola questo assurdo e sfibrante 2020. Né trovo psicologicamente carino il pensiero di una Natura rivelatasi una gran carogna o quello dell’inesistenza della bacchetta magica. Ma possibile che non si trovi una maniera meno cretina per sfogare la smania di fare la pecora nera?
Suggerimento:

2 È certo pure che virologi, OMS & Co non sono stati proprio impeccabili. Prima la mascherina no, poi forse, infine sì. Pensare che è stata la stessa solfa cento anni fa. L’essere umano è scordereccio. La virologia lo è parecchio. Io però ancora non scordo i guanti in lattice dei primi convulsi giorni di lockdown. Li ho odiati in maniera viscerale, altro che mascherina.
Un pezzettino di lattice s’impigliò sulla chiusura zip d’un porta monete di meravigliosa fattura artigianale ecuadoregna. Ne impedí la richiusura per sempre.
Adesso che siamo risaliti sulla giostra, non venisse in mente a qualcuno di riproporli. Prometto di lavarmi spesso le mani.
3 Victoria’s Secret era rimasta più indietro dei negazionisti e dei no mask con il suo imperterrito, stucchevole modello di angioletta clonata, e le dichiarazioni fuori dalla grazia divina del capo marketing Ed Razek a Vogue Us. Victoria’s Secret ha avuto una tarda conversione sulla via delle vendite. Dare una sbirciata al sito per credere. Le andrà bene, l’essere umano è scordereccio.

