Alla prima fugace occhiata d’insieme, la collezione Ivy Park Rodeo, nata dalla collaborazione tra Beyoncé e Adidas, è disseminata da grezzate ciclopiche. Leggo che “la collezione si ispira alle radici della popstar, nata e cresciuta in Texas” e che “lo stile di Ivy Park Rodeo mescola il tessuto chiave del country-western, il denim, a leggings, stampe “muccate” e chaps, in un mix tra country e urban style.” Tutte le premesse per un ibrido con la base pacchiana del folklore texano. A una seconda, più attenta scorsa, trovo bei capi. Felpe, pantaloni da tuta, sneakers, e lui, il più interessante.

Richiama qualcosa del Gaultier vintage, e ha solo la lunghezza in comune con i mini slip dress che da giugno continuano a spuntare qua e là come funghi.
L’ultimo apparso davanti ai miei occhi era di satin verde, aperto sui fianchi e dietro, lungo tutta la schiena. Era abbinato a sandali con la punta quadrata. Me ne sto facendo ancora una ragione delle punte quadrate. Del resto l’estate sta mollando la sua presa e è molto probabile che se le porterà via con sé definitivamente. I sandali in questione non erano malvagi. Bianchi, col tacco fine, le stringhe attorcigliate intorno al polpaccio, ben abbinati con quel verde. Ma ne parlo soprattutto, anzi, esclusivamente perché abito e sandalo erano indossati da Lei. La sosia di Florence Pugh. L’ho notata subito su quella terrazza di ristorante, dove se ne stava seduta tra gli amici con un atteggiamento da faccia da culo e un volto molto somigliante ma più bello, più bello proprio di quello di Florence Pugh.
Ridacchiava e si schermiva mentre si faceva fotografare, sostenendo di essere timida. A me sembrava giocasse con la timidezza come una prosperosa gatta con un gomitolo di lana.
Era splendida. A proprio agio nel suo corpo e sicura del proprio posto nel mondo.
L’Ivy Park elasticizzato le sarebbe stato da dio.
