Antidoto a un giorno di pioggia: un trench beige. Ti stai recando a lavoro, un lavoro che ormai detesti. Oppure non trovi lavoro. O non lo cerchi. O hai piantato baracca e burattini a causa della pandemia, che ti ha tagliato le gambe, proprio mentre facevi i primi passi nella tua nuova attività. Magari ora sei pure indebitata. Ma anche avessi la fortuna di stare per fare la cosa che più ti piace al mondo, pur sempre un lunedì tetro e piovoso è. La salvezza passa per altre strade, ma un trench beige aiuta a stabilizzarsi in un accettabile, lucido, stato pensieroso. Anche vecchio, quello che era della mamma. Un evergreen.

Antidoto all’inverno, che sta arrivando e sarà lungo, climaticamente sconvolto e quarta-ondata-andante: le lucette decorative da interno. Avevo in mente di metterle in camera da letto sin da quest’estate, per tenerle tutto l’anno. Mi sono decisa a comprarle il pomeriggio di Halloween. Bianco caldo, 8 giochi di luce. Appena le ho accese mi sono sentita orgogliosa di me e contenta come una bambina che crede a Babbo Natale la vigilia di Natale. Le lascerò indefinit-iva-mente.

Antidoto ai bassi istinti omicidi che ogni tanto provo per una certa minoranza del genere umano: le scarpe con tacco alto e plateau. Mi fanno diventare apparentemente più tollerante. Al limite dell’accondiscendenza. Esteriore.

Antidoto a una capigliatura massacrata come una foresta presa a colpi d’ascia da un branco di boscaioli psicopatici e ubriachi fradici. È tra il meglio sulla piazza. Provare per credere:

Antidoto a una giornata ventosa. Questa è tosta, altro che pioggia. Ci vuole una deroga allo “stare nell’adesso” cui sto allenando il mio cervello. L’ideale sarebbe infatti infilarsi in testa un casco per la realtà virtuale, partire per viaggi in universi paralleli, in metaversi… tranquilla, tranquilla che Meta Fottemberg sta tornando alla carica.
Alternativa meno efficace ma più praticabile: un cappello con orecchie. E un paio di occhiali oversize.
